LA STORIA
Il Borgo, in antico "Villa di Serignana", nasce nel corso del XII secolo all'interno del vasto feudo dei Conti Guidi, famiglia comitale ghibellina di nomina imperiale e che aveva ampi possedimenti in Toscana ma il cui centro di dominio era ubicato nei castelli del vicino Casentino.
Il Borgo di Serignana pervenne ai Conti Guidi di Modigliana, e successivamente al ramo dei Conti di Porciano, insieme al castello e al distretto di San Godenzo. Vi pervenne con varie assegnazioni imperiali a partire dall' anno 1191, prima con l'imperatore Arrigo VI e poi nel 1247 con l'imperatore Federico II.
Nel 1305 i Conti Guidi concessero gli statuti rurali alla "Villa de Serignana superiori" che nel 1995 sono stati pubblicati dal Comune di San Godenzo.
Tra varie vicende, che vedono il casato dei Conti Guidi avverso alla Signoria di Firenze, si ricorda l'importante convegno, nel Giugno del 1302, che ebbe luogo nell'Abbazia benedettina di San Godenzo fra gli esuli fiorentini ghibellini e guelfi di parte bianca al quale partecipò anche Dante Alighieri. Del convegno resta l'atto, stipulato dal notaio Giovanni di Buto d'Ampinana, con il quale i convenuti si accordarono per la riconquista di Firenze, impegnando economicamente se stessi e le loro future generazioni.
Questo evento viene ogni anno ricordato nel corso della manifestazione "Dante Ghibellino" che, oltre alla rievocazione storica, ha ospitato negli anni un' importante convegno di studi danteschi.
Nel 1366 il Conte Guido Domestico cedette Serignana e tutti i possedimenti della zona alla Signoria di Firenze per 2650 fiorini d'oro.
Serignana torna alla ribalta della storia il 28 Aprile 1478, due giorni dopo la congiura de' Pazzi avvenuta in Santa Maria del Fiore a Firenze ai danni di Lorenzo dei Medici (Il Magnifico). Il Poliziano narra che proprio in questi luoghi viene catturato Iacopo de' Pazzi, capo della famiglia da cui prese il nome la congiura, insieme ad altri nove suoi armati. Da qui, la sera stessa, egli fu ricondotto a Firenze e lì, poco prima della mezzanotte, fu impiccato con altri settanta congiurati alle ringhiere delle finestre del Palazzo della Signoria.
Va ricordato inoltre che in questi luoghi nel 1421 nacque il grande pittore rinascimentale Andrea del Castagno (1421-1457): da lui prende il nome la frazione de Il Castagno d' Andrea e qui, presso il centro visita del Parco Nazionale, si può visitare il museo a lui dedicato.
Luogo evidentemente caro ai pittori, fu scelto dal Maestro Pietro Annigoni negli anni del Secondo Dopoguerra e qui insieme ai suoi giovani allievi, dei quali ricordiamo Antonio Ciccone e Silvestro Pistolesi, dipinse il celebre Cristo che si può ammirare nella chiesa di San Martino. In epoca più recente il maestro Pistolesi ha completato l’opera con un’importante affresco, sempre nella chiesa di San Martino. Infine, nell’oratorio di Santa Maria si può ammirare una resurrezione di Antonio Ciccone.
Le vicende belliche fino all' ultimo conflitto mondiale hanno solo sfiorato il Borgo di Serignana perchè fuori dalle rotte della guerra, conservandolo intatto fino ai giorni nostri.